venerdì 9 ottobre 2009

Il pescatore generoso



- Portala a cena fuori in buon ristorante e diglielo chiaramente.
Rodolfo accentuò ancora di più l’espressione pensosa.
- Glielo devo dire chiaramente?
Giuliano accentuò ancora di più l'espressione decisa.
- Visto che non capisce o che fa finta di non capire.
Di fronte a Rodolfo si riaprì un immenso crepaccio di indecisione.
- Ma siamo amici da più di dieci anni... Lei mi considera un amico. Tutti i nostri amici sono abituati a considerarci solo amici!
Giuliano si tolse la sigaretta di bocca e sbuffò una vistosa nuvola di fumo.
- E chi se ne frega. Che razza di amicizia è, se pensi sempre a metterle le mani addosso?
Rodolfo apprezzò la schiettezza dell'amico, diretta ma non sboccata, però l'ampiezza del suo personale crepaccio non si ridusse di un centimetro, anzi.
- E perché dovrei dirglielo in un ristorante?
- In un buon ristorante - lo corresse Giuliano.
- E perchè dovrei dirglielo in un buon ristorante?
- Perchè questa Eleonora che ti piace tanto adora i viaggi e mangiare bene. Per cui non mi sembra il tipo che si accontenta di pizza e bruschetta. O no?
Rodolfo annuì, seppure controvoglia, e Giuliano tirò una pensosa tirata dalla sua sigaretta.
- Hai detto che le piace mangiare il pesce?
Rodolfo confermò: - Ne va matta.
- Allora falla godere. Portala a farsi una scorpacciata di pesce, falle scolare mezza bottiglia di vino, guardala dritta negli occhi e dille che ti fa impazzire.
- Al ristorante? - chiese Rodolfo, dubbioso.
- Sì.
- Coi tavoli vicini da cui ci possono sentire?
Giuliano sbuffò un'altra nuvola di fumo, irritato.
- Che te ne frega a te, di chi ci sta ai tavoli vicini! Tu guarda la tua Eleonora negli occhi verdi e falle capire che sei convinto, deciso. Vuoi solo lei.
Rodolfo ci pensò su.
- Insomma, ci devo provare in un ristorante.
- In un buon ristorante - ribadì Giuliano. - Se te la vuoi portare a letto, devi spendere come si deve.
Rodolfo sentì franare un'altra porzione di parete, fra sé e il maledetto crepaccio.
- - -
Rodolfo osservò la lista degli "Antipasti", elegantemente trascritta in caratteri pieni di ricciolute escrescenze, e si sentì pervadere da fastidiosi brividi di preoccupazione.
La cosa più economica riportata nella lista erano i "Carciofi alla Romana", da 8,00 euro, mentre la più costosa era un inquietantissimo "Jamon iberico (24 mesi stagionatura)", da ben 26,00 euro.
Si era psicologicamente preparato a spendere al massimo cento euro, ma già gli antipasti rischiavano di mandare a monte ogni previsione.
- Cosa ne pensi di un sauté di cozze e vongole veraci e di qualche ostrica col vino? - propose Eleonora, con un sorriso splendido e il tono di voce di chi si sta divertendo.
12 euro per il sauté e altri 3 per ogni ostrica ordinata.
- Sì, va bene. Le cozze e le vongole mi piacciono. Le ostriche, se vuoi, prendile solo tu. Per me sono troppo... forti. Si sente troppo il sapore di mare.
- Oh. Allora prendi il carpaccio di polipo. Facciamo un sautè di cozze e vongole ed una porzione di carpaccio, e ce le dividiamo metà e metà. Che te ne pare, come idea?
Carpaccio di polipo 12,00 euro.
- Sì, mi pare una buona idea - ammise Rodolfo, sorridendo a denti stretti.
- E poi, dopo gli antipasti, cosa ti attira di più? La pasta o un bel secondo? Secondo me non ce la facciamo a mangiare tutti e due - osservò Eleonora.
- Sì, hai ragione. Poi va a finire che uno si riempie troppo - confermò Rodolfo. - E non si gusta più quel che si è mangiato.
Eleonora annuì giudiziosamente.
- Io scelgo un pesce spada al salmoriglio - disse.
18,00 euro.
- E per contorno delle patate al forno, che ne vado matta - continuò.
3,50 euro, verificò Rodolfo. Però poteva andare peggio, tutto sommato.
- E tu, invece?
Rodolfo controllò la lista dei secondi, sentendosi incalzato.
- Io prendo i calamari alla griglia - disse. Il costo di 14,00 euro gli parve il più ragionevole da sopportare.
- E come contorno? - chiese Eleonora.
Maledizione, anche il contorno.
- Come contorno, dici? Eh... un po' di spinaci all'agro.
Eleonora approvò. - Buoni.
Altri 3,50 euro.
Il cameriere, alto, distinto, con un sorriso garbatamente professionale, guardò prima Eleonora e subito dopo Rodolfo, chiedendo: - I signori hanno già scelto cosa ordinare?
- Eh... sì. Abbiamo scelto - ammise Rodolfo.
- Come antipasti?
- Per me, un carpaccio di polipo, per favore.
- E la signora?
- Un sautè di cozze e vongole - disse Eleonora. - E un paio di ostriche - aggiunse a sorpresa.
Il cameriere approvò. - Molto bene. E come primi?
Le ostriche avevano preso Rodolfo un po' alla sprovvista. Altri sette euro di spesa, se ricordava bene.
Il cameriere lo guardò con aria interrogativa.
- Eh... niente primi, grazie. Preferiamo prendere direttamente i secondi - spiegò Rodolfo.
- Va bene. Come secondi?
- Io prendo i calamari alla griglia, con un contorno di spinaci all'agro.
- E la signora?
Eleonora sorrise al cameriere in modo affascinante. - Io vorrei un bel pesce spada al salmoriglio e tante patate al forno come contorno.
Anche il cameriere sorrise. - Un bel piattone di patate al forno. Molto bene.
Il cameriere finì di scrivere sorridendo, quindi rivolse il suo sguardo di nuovo verso Rodolfo.
- E cosa desiderano da bere?
Da bere, già. Chissà quanto costavano i vini del locale, si chiese Rodolfo, cercando con nervosismo la pagina dei vini.
- Potrebbe andare bene una Falanghina della Campania. Tu che ne pensi? - disse Eleonora, rivolgendosi a Rodolfo.
Campania, Campania... Rodolfo cercò nella lista dei vini, suddivisa per regione, la parte dedicata alla Campania e finalmente la trovò.
" Falanghina - vendemmia tardiva - 2006 I.G.T. - 19,00 euro
Falangina - 2007 D.O.C. - 21,00 euro
Greco di tufo - 2007 D.O.C.G. - € 25,00
Fiano di Avellino - 2007 D.O.C.G. - € 25,00 "
Se non c'era un errore di stampa e la Falanghina era cosa diversa dalla Falangina, il costo del vino era di diciannove euro. Il meno caro, tra i quattro elencati, ma Rodolfo provò lo stesso un istinto di ribellione, pensando a quanto di meno sarebbe costato al supermercato.
- Sì. Mi sembra perfetto - mentì, con un gran sorriso.
- Molto bene - approvò il cameriere, quindi con un sorriso più misurato di quello di Rodolfo si allontanò.
- "Molto bene" - ripeté Rodolfo, scuotendo il capo con piccoli scatti successivi, per fare il verso al cameriere. - Adesso porterò a lor signori una raffinatissima tanica di Falanghina antigelo del 2006.
Eleonora si mise a ridere.
- Ma solo se avete fatto il bollino blu di quest'anno, sia ben chiaro - continuò Rodolfo, sentendosi in uno stato d'animo vendicativo.
- Che matto! Lo stai facendo uguale - ammise con gli occhi luccicanti di divertimento la sua Eleonora.
Dio, quant'era bella. Sentiva il suo profumo che si spandeva fin dal lato opposto del tavolino e poteva percepire il calore e la morbidezza delle sue guance come se le avesse effettivamente poggiate al proprio viso.
- Perché mi guardi così? - chiese Eleonora, civettuola.
- Perché sei bellissima - disse Rodolfo.
Lei, pudicamente, si limitò a sorridere e ad abbassare un po' lo sguardo.
Però, diciannove euro per una bottiglia da un litro e mezzo di semplice vino bianco...

(... continua)

Racconto pubblicato da Giulio Perrone Editore, nella raccolta dedicata a "L'Avarizia", collana LAB.