lunedì 15 dicembre 2008

Il giorno dell'invasione (racconto di A.B.)

L'invasione aliena della Terra cominciò alle 17.30 dell'11 maggio 2021. O almeno così si affrettarono a comunicare alla popolazione del mondo i notiziari trasmessi immediatamente in televisione, alla radio e su internet. Per non parlare dei giornali e delle riviste che uscirono in edicola il giorno dopo.
Naturalmente la materializzazione degli alieni avvenne sopra il territorio degli Stati Uniti d'America, un po' meno prevedibilmente su Los Angeles anziché su Washington o New York. Per l'esattezza sopra gli studios della Paramount Pictures, durante l'inaugurazione delle nuove sale di registrazione riservate alle produzioni televisive.
Grande fu lo sgomento che si scatenò fra i presenti quando un'enorme astronave di origine sconosciuta scese silenziosamente dal cielo per fermarsi a poche centinaia di metri dal suolo, oscurando con la sua ombra tutta la grande area occupata dai set.
L'attore di film d'azione Ringo Russell, presente ai festeggiamenti della Paramount, sintetizzò il pensiero di tutti quanti dicendo davanti a una telecamera della CNN: «Stavolta mi sa che non ce la faremo.»
Ma da dove venivano, chi erano e che cosa volevano, i misteriosi extraterrestri?
La loro intenzione era distruggerci tutti? Sostituire la nostra cultura con la loro? Renderci schiavi?
E come mai dopo sei ore ancora dicevano nulla, né si facevano vedere?
L'immane astronave, lunga 785 metri e larga 350, restava sospesa a 289 metri di altezza nell'aria, come indifferente, e mentre la polizia e l'esercito rafforzavano il cordone di sicurezza e gli elicotteri e gli aerei sorvolano la zona, il mondo intero e soprattutto i 300.000 abitanti di Hollywood si chiedevano: “Che cose terribili staranno tramando, mio Dio?”
Tra angosciosi interrogativi, dibattiti e interviste a scienziati e politici di ogni tipo e religione passò una sfibrante settimana di immobilità assoluta, finché il 18 maggio 2021 il presidente americano John Adams Grant, in accordo con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, diede l'ordine di prendere l'iniziativa e di provare a stabilire un contatto diretto, secondo le modalità studiate da un'equipe di esperti della NASA, della CIA e del progetto BUF.
Tenendo conto del fatto che dal momento del loro arrivo gli extraterrestri non avevano risposto a nessuna comunicazione radio, non avevano effettuato nessun movimento e non avevano emesso nessun suono, per avvicinarsi a quello che gli scienziati avevano identificato come il muso e la probabile sala di comando, gli americani scelsero il veicolo a più basso impatto cinetico e sonoro che riuscirono ad immaginare, ossia un dirigibile dotato di altoparlanti per la comunicazione verbale e di un pannello luminoso per la comunicazione visiva, completamente disarmato.
Così il pallone oblungo si avvicinò con calma al poderoso mezzo di invasione, si fermò a circa 20 metri dalla presunta sala di comando, spense i motori e sotto l'occhio di innumerevoli telecamere e di milioni di telespettatori accese lo schermo del pannello luminoso, sul quale apparve in inglese la prima frase storica che l'umanità intendeva rivolgere a un'altra specie intelligente:
“CHI SIETE?”
Tutti quanti trattennero istintivamente il fiato, di fronte all'audacia della domanda formulata.
Tre secondi di attesa intollerabile e sulla sezione frontale del mezzo alieno apparve la seguente scritta di risposta, sempre in inglese:
“USS ENTERPRISE NCC-1701-H”
Altri tre secondi per l'assorbimento dell'informazione, quindi il famoso giornalista televisivo della prima rete nazionale americana, Frank Belmont, se ne uscì in diretta con un: «Cazzo! Ci stanno coglionando!»
Più diplomaticamente, sullo pannello luminoso del dirigibile di contatto venne formulata quest'altra frase:
“QUESTO E' UN VEICOLO MILITARE DEL GOVERNO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA. CON CHI STIAMO COMUNICANDO?”
E la risposta fu:
“FLOTTA STELLARE DELLA FEDERAZIONE DEI PIANETI UNITI. NAVE STELLARE USS ENTERPRISE NCC-1701-H.”
Frank Belmont venne allontanato di peso dallo studio televisivo mentre stava gridando: «Ma con chi credono di parlare? Che vadano a prendere in giro i russi o i cinesi! E.T. di merda! Froci!»
Il responsabile del pannello di comunicazione USA, più calmo di Belmont, digitò:
“ENTERPRISE NCC E' IL NOME DELL'ASTRONAVE DI UNA SERIE TELEVISIVA INTERROTTA DA ANNI”
Il responsabile della sala di comando dell'astronave aliena rispose:
“LO SAPPIAMO”
Era veramente esasperante.
“MA SANTODDIO, SI PUO' SAPERE CHE VOLETE?”, visualizzò il pannello luminoso USA, e sulla punta dell'astronave aliena apparve la scritta:
“SE ENTRO UNA SETTIMANA TERRESTRE NON RIMETTETE IN ONDA STAR TREK VERRETE TUTTI PHASERIZZATI”
Parecchi secondi di attesa per metabolizzare la terribile minaccia, dopodichè fu aggiunta una scritta conclusiva:
“STAR TREK FAN CLUB DI ORIONE”.

(racconto pubblicato sul numero 5 della rivista "Centrifuga")

Nessun commento: