«E adesso? Ci mancava solo la fila», sbottò l'uomo che guidava la Panda, rallentando bruscamente l'andatura.
Davanti a loro la strada a due corsie, che fino a quel momento avevano percorso velocemente, era ostruita da molte automobili incolonnate.
L'uomo che guidava guardò l'orologio d'acciaio. «Ma guarda se tocca trovare la fila anche all'una di notte. Che razza di città del cazzo. Non si campa davvero più.»
Accanto all'uomo che guidava c'era un altro uomo, tozzo e silenzioso. Con la mano destra stringeva la maniglia di sostegno fissata sopra il suo sportello e guardava la fila di macchine immobili senza apparente risentimento.
«Di questo passo arriveremo tra due ore. E chi lo sente poi a Pisanò», si lamentò di nuovo l'uomo che guidava.
L'altro guardò per qualche secondo a destra. «Tagliamo dentro la villa», propose, e anche l'uomo che guidava guardò verso destra per valutare la situazione.
«Sai che ti dico, Santino? Mò facciamo proprio così e chi se ne frega.»
Per far capire bene le sue intenzioni, l'uomo che guidava mise la freccia a destra e fece rombare il motore vistosamente, quindi si incuneò di forza tra la macchina che gli era a fianco e quella che la precedeva. Trovata la via d'uscita, la Panda accelerò con sorprendente potenza, facendo stridere le gomme nuove.
«Eh, che tiro che ci ha, la bestiolina, eh?», commentò l'uomo che guidava, con soddisfazione.
Continuando a stringere saldamente la sua maniglia di sostegno, l'uomo tozzo e silenzioso si limitò a sorridere.
«'Sto motore canta che è una bellezza», insistette l'uomo che guidava. Per confermare le sue parole, alla prima curva dentro la villa scalò di marcia con decisione e affondò il gas.
Intorno a loro c'erano solo piante e panchine vuote. La luce dei lampioni illuminava quanto bastava la strada asfaltata, solitamente riservata alle biciclette e alle ciclo carrozzelle per i turisti.
Non c'era più nessuno, com'era logico a quell'ora di notte; non c'era nessuno a parte due carabinieri a cavallo.
«Cazzo», disse l'uomo alla guida, cercando d'inchiodare facendo meno rumore possibile. La Panda si fermò con un paio di brevi sussulti, un po' troppo vistosi.
(da "La Panda e il lipizzano", racconto di Andrea Bellizzi, raccolta "La gente è strana")
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento